martedì 29 dicembre 2015

il nero e il rosso

il nulla, il poco, il minimo, l'assente
la porta che non porta dove importa
l'ombra del sole freddo assunta addosso

l'odio cucito sulla propria pelle 
balugine di verità che assorta
sa di foschia palpabile e di notte

il poco, il molto poco, il quasi niente
la doccia di banalità di stelle
pretendere che in fondo in fondo è amore

quel tiepidume che ridotto all'osso
assume forma tipica, l'odore
di familiarità stantia, di oblio

di tiritera inutile e corrotte
lacrime senza sale nè sudore
secche come in autunno se sei foglia

l'ombra che fonde insieme il nero e il rosso
che stritola coscienze sorde e rotte
l'intimità violata del chi sono

del penetrale sacro detto io
invaso dai marosi del frastuono.
tutto si perde dentro il tramestio

di molta distrazione e poca voglia

domenica 27 dicembre 2015

quel senso che qualcuno chiama spirito

la vita non si limita, non resta
confinata nell'attimo infinito
nel quale siamo qua, così, ma è storia

che non si lega a quello che ricordo
ma alla verità che ho intuito
e che dimentico continuamente 

la vita non è albero, è foresta
è mare denso, immenso, cieco e sordo
ai lacci che mi legano al già visto

ovunque ci riportano memoria
le particelle, la sostanza, esisto
perché qualcuno ha amato ed è vissuto

prima di me, imprimendosi nel niente 
ed io respiro il tormentato misto
di piacere e dolore in cui sto immerso

tutto parla di tutto, tutto è storia
tutto memoria ma io mi scordo e sente
il corpo questa confusione eterna

mentre mi sciolgo lentamente fiuto
quella sostanza inesplicata interna
quel senso che qualcuno chiama spirito

e mi ritrovo dove m'ero perso

martedì 22 dicembre 2015

Il sole a mezzanotte

Si spegne la campana della sera
lungo le passeggiate
di questi giorni ipnotici dell'anno
 
si accorciano le ore della luce
mentre la terra va a dormire, fate
si incontrano, per destinarci un dono.
 
E' dalla primavera
che questa terra è sveglia, taglia e cuce
l'erba dei prati, gli alberi e le foglie,
 
i pochi che si accorgono, già sanno
riconoscere questo tempo che raccoglie
le attese e le speranze:
 
attendere è attendere l'io sono
il verbo fatto uomo che ci accoglie
nascendo nella grotta del non senso.
 
Attendere è aspettare senza affanno
che il vero il bello e il buono
rinasca come il sole, e chi l'attende
 
e si prepara sa che le distanze
azzera il puro spirito e risplende
vicino ad ogni uomo, intimamente
 
più intimo ed intenso
dell'intimo che ci abita e ci prende.
La terra si addormenta, e di un neonato
 
il bene eterno prende le sembianze,
di un bimbo, l'indicibile ed immenso
nasce nel nostro giorno,
 
di giorno in giorno, vero e risplendente
come la terra madre, che sta intorno
e genera di nuovo verità.
 
Chi quella notte veglia, ed ha vegliato
risente tutt'intorno,
un coro di creature delle stelle:
 
"Risplenda il vero e il buono eternamente
e in terra, a chi non si è dimenticato
di cosa è fatto e si rivolge al bene
 
sia pace e verità!".
Ma chi si accorgerà di ciò che avviene,
chi rimarrà sveglio questa notte?
 
Chi sulla testa ha solo luna e stelle
chi non ha nulla, e nulla trattiene
chi pascola il suo gregge,
 
vivendo la sua vita in libertà!
Andiamo su, pastori e pastorelle
se ancora abbiamo un cuore che ci regge
 
ad ammirare il sole a mezzanotte!

giovedì 17 dicembre 2015

bisogno

lungo le carreggiate
delle autostrade delle volte ancora
che incontro le medesime illusioni
viaggiano autocarri di menate
io, ora per ora
risento il loro eco e mi vergogno
 
non mancano occasioni
per credere a folletti gnomi e fate
il volto mi nascondo e si colora
di nero il cupo perdersi nei suoni
nei ritmi del bisogno
mentre la vita scorre torno torno
 
lungo le strade logore d'asfalto
non riesco a muovermi dalla mia stanza
e il viaggio di ritorno
è un ritornare in tondo come un sogno
lucido come smalto
che ti fa volteggiare a mo' di danza
 
oggi è lo stesso giorno
di ieri e di domani, in basso e in alto,
resta la mia speranza
vaga, come una resa al dio bisogno
 

lunedì 14 dicembre 2015

perso tra sé e sé

vince sempre il più forte
quello che non rinuncia alla memoria
e sa, di quel sapere consistente
 
vince, scrive la storia
con penna nera ed animo di morte
e tu, che sei perdente
ti domandi che cosa, chi, perché
 
vince il più forte e mette in cassaforte
il vero, il bello, il giusto e un'illusoria
realtà lascia a chi non se ne fa niente
perso tra sé e sé
 
vince il più forte, sfruttando il vantaggio
di ricordare quello che hai scordato
chi sei, che cosa fai, che ti è successo
dov'è nascosto il solo e vero te
 
vince, e ti sembra saggio
vivere utilizzando il suo progresso
scordando il tuo passato
e oliando sempre più questo ingranaggio
 
vince sempre chi ti ha già conquistato
e tu perdi lo stesso
anche se ottieni tutto quel che c'è  

fast food


quel che voglio per natale sei tu
non voglio il bue e nemmeno l'asinello 
non un re magio e manco un pastorello
un San Giuseppe, una Maria o un Gesù

io voglio solo te, niente di più 
il mio presepe è un burger, solo quello
non voglio altro, niente è così bello
voglio mangiarmi tutto il tuo menù

e venero quel tuo menù speciale
mi fai sentire buono, very good
ti adoro, ho visto la tua stella ovale

che brilla magica da nord a sud
son qui per adorarti, sei il Natale
il nulla fatto carne in un fast food

venerdì 11 dicembre 2015

Inverno

Ora il cattivo umore
sembra sia scongiurato, solo oneste
lacrime di pioggerellina austera
che stempera gli inganni del colore
disattivando il senso.
 
Giornate meno tristi ma più meste
si inseguono sognando primavera
ma solo nella mente, che l'inverno
di già bussa alle feste
pensando di sapere ciò che penso.
 
Sono le tre stagioni che ci ingannano
facendoci pensare che all'esterno
di ciò abbiamo denso
ci sia natura morbida e felice.
 
La quarta invece no, e già si dannano
gli umani per restare in quell'inferno
che inizia col natale
finendo coi pensieri che si appannano
mentre fanno da inutile cornice
al rito consumato  al dio mercato
nel centro commerciale.
 
L'attesa è tutta qui, ma non si dice. 
 

mercoledì 2 dicembre 2015

corpo

una intenzione ha riempito lo spazio
con una forma, una ferma intenzione,
e adesso questo spazio ci si impone,
lasciando poco onore e molto strazio
 
il vuoto non si placa, né è mai sazio
il ragionare senza una ragione
il perdersi nel vento d'opinione
su temi senza logica nè ratio.
 
un intenzione ha colorato un vuoto
con una forma, ed ora la sostanza
resta al di sotto, persa nell'ignoto
 
e noi che non ne abbiamo mai abbastanza
di muoverci girando senza moto
perdiamo il sé menando questa danza
 
 

giovedì 26 novembre 2015

dio nascosto

qualcosa che tu dio
nomini, un altro te
ti soffoca di oblio 

anche se non ci credi
negandolo, di fatto
resti nel giro, cedi

a quello che non c'è
a un nulla sostanziale
a un dio fuori di te

un dio finto, artefatto
che non ritrovi, esterno
che lascia muto e intatto

lo status quo, il reale
che vedi, vivi e osservi
l'illogico normale
 
quello che chiami eterno
non è dio, ma potere
ed il suo cielo è inferno
 
tu sei il suo arrosto e servi
ma in te, c'è un dio nascosto
oltre muscoli e nervi
 
che tu non sai di avere
 

martedì 24 novembre 2015

in quei posti

l'impianto originale
è andato piano piano in abbandono
lasciandoci un'immagine spettrale
 
sogno, realtà, memoria
deviata e manomessa
vissuto messo fuori dalla storia
 
e non si sente altro che  il frastuono
di grilli e di cicale
nè grida nè altro suono
 
un tempo si sentiva un'altra messa
cantata, paternoster ave e gloria
 
l'intimità concessa
ai pochi viaggiatori 
che oggi s'avventurano in quei posti
ridesta le emozioni, quei sentori
che legano la vita
al sole originario
 
sulle pareti logore è finita
l'arte d'avere fremiti nascosti
sanno i sopiti ardori
di reconditi esposti
di regolare tempo straordinario
 
riposa su una sedia arrugginita
l'animo immaginario

venerdì 20 novembre 2015

eroi di silicio

mal corrisposti errori
con un intuito triste
osservo, nelle pieghe dei solari
orrori che propina la tv
 
e il mondo non è più
riserva per gli abitudinari
tracciando solo piste
per pazzi sognatori
 
volendo siamo schiavi
e non volendo lo siamo di più
legati a questa prova
che il mondo gira nel verso contrario
 
ed è straordinario
l'ordinario disperdersi quaggiù
immersi ormai nel qua gatta ci cova
che ci fa tutti eroi, ma tutti ignavi

martedì 17 novembre 2015

dio che sbaglia

c'è sempre una battaglia
dentro le ossa, tra mente e cervello
s'insinua tra le pieghe intestinali
prosegue nella faglia
tra l'ego il sè di ciascuno di noi
 
è guerra nel castello
nella fortezza debole, ed i mali,
la guerra che ci angoscia e ci attanaglia
che uccide tuo fratello
non è un fantasma, sono affari tuoi
 
il dio di cui ti avvali
è meglio non esista, è un dio che sbaglia
se non ci sei, non è dio infatti quello
che è causa dei tuoi mali
ma l'ombra del potere dentro noi

venerdì 13 novembre 2015

la grana

la lotta per i tuoi diritti è vana
come la libertà di un uccellino
che da una gabbia piccola s'invola
nella voliera di un grande giardino
 
infatti dove arriverai in sostanza?
forse stai oliando la catena umana
che ti trattiene fermo in questa stanza
di tuo qua dentro non c'è una parola
 
conquista quel tessuto sopraffino
con cui è costruita questa aiuola
che ci contiene, conquista la grana
che fa questa realtà, ed è abbastanza!

mercoledì 11 novembre 2015

assenze


ridicolo resistere all'assenza
ma sono le vacanze
che indicano il senso della vita
lungo le vie che segnano il confine

resistere non puoi, che la partita
è persa già in partenza
ti guidano difatti le importanze
di chi non c'è, e ne avverti la presenza
 
tutto risponde ad un solo fine
il nulla già ti invita
e ti offre non le rose ma le spine
e apre e chiude gli esiti e le danze

ridicolo resistere all'assenza
ma sono le vacanze
che indicano il senso della vita
lungo le vie che segnano il confine

 
 

domenica 8 novembre 2015

altroquando


Divorando la causa dei tuoi mali
rinnovi il tuo tormento, l'altroquando

fosse soltanto il tempo che non trovi.

La causa dei tuoi mali divorando
altre dannate spine dei tuoi rovi
divori e divorandole ti ammali.

Divori le divori ma non provi
piacere nè felicità, di fiele
sa il tuo sudore madido di sali.

Ombre restano appese sulle ali
che provi a dimenare piroettando

sopra penose lacrime di miele.

giovedì 5 novembre 2015

ascolti fetali

vivi nel buio di una notte lunga
un esistenza intera
sperando infine giunga
la luce, che chiarisca i tuoi perché
 
ma se la notte è nera
ti giunge ugualmente quel segnale
già calibrato e fatto a tua maniera
che nasce dal tuo sé
 
ascolta come in ascolto fetale
le voci del tuo cuore
che aspettano il natale
dell'essere di luce dentro te
 
tutto è bontà e colore
quando ti accorgi e senti quei rumori
che sanno di saggezza e di calore
e aroma di caffè
 
c'è un mondo fuori, quando sai che c'è
 

martedì 3 novembre 2015

briciole di quello che sei


quel poco che funziona, in questo mondo

è quel che resta in fondo
di te, della tua essenza 
briciole sono di quello che sei

la tua appartenenza
alla luce, alle stelle ed alla scienza
è ancora scritta chiara dove inizia
l'autunno degli dei

democrazia, giustizia
e libertà, ovunque è la notizia
di un po' di bene, lì troviamo sparse
tracce di quel che sei

accanto alla memoria, fiamme arse
di civiltà scomparse
uomini senza giogo
lasciati come logori trofei
che ti ricordano quello che sei

mercoledì 28 ottobre 2015

carne rossa

ossa delle mie ossa
piuttosto mi consumo, ora non vedo
cosa si può nascondere al di sotto
di quella carne rossa
sapore di una persa libertà

lo so ma non ci credo
che chi gestisce i popoli ha prodotto
una nuova credenza, un'altra scossa
ma io, per questo arredo
sono maturo ed ho una certa età 

adesso ho questo motto
meglio subire carne che ci affossa
che essere carne umana allo spiedo
e poi o crudo o cotto
alimentare questa civiltà 

martedì 27 ottobre 2015

l'urgenza vuota

l'aspetto più diabolico
di questo clamoroso paradosso
e che sai leggere perfettamente
il codice simbolico
di questi avvenimenti, in verità

ma è un vorrei ma non posso
o meglio un non me ne importa niente
un buon proposito sbiadito e alcolico
che si scrolla di dosso
pensando che non servirà, in realtà

come se veramente
non fossi tu, e fosse un po' iperbolico
quello che si intuisce, e senti addosso
l'urgenza vuota e assente
di chi ha capito tutto ma non sa

giovedì 22 ottobre 2015

parole sante

uguaglianza
davanti al dio dell'odio e del denaro
che ci fai schiavi tutti dell'impero
del nulla che è sostanza
 
amore
che resta sempre avvolto nel mistero
ma che ci costa indubbiamente caro
quando non ha sapore
 
pace
per costruir la quale c'è la guerra
che insanguina ogni angolo di terra
e sa d'odio feroce
 
tolleranza
per ciò che non è umano né divino
ma viene propinato da lontano
dal demone che avanza
 
rispetto
e ossequio per le istituzioni tutte
marce e corrotte, mafie sporche e brutte
di questo mondo infetto
 
 
seppure scriveremo
parole sante sul muro di scuola
ogni parola dà segni divini
che non comprenderemo
se non diventeremo noi bambini
 
 
 
 
 
 

lunedì 19 ottobre 2015

due teste

mi guardano due teste, due misteri
una mi svela cosa sono stato
facendo la disamina di ieri
l'altra riflette, pensa il già pensato

ferma sui movimenti del passato
decide che il da farsi sono meri
proponimenti, intanto un forsennato
rumore rende sordi i miei pensieri

due teste due disamine due volti
due sguardi due finalità due facce
due modi d'esistenza, due risvolti 

di tutte le opportunità e minacce 
che questo mondo marcio che ci ha accolti
riserva a chi nel mondo lascia tracce

mercoledì 14 ottobre 2015

non servono parole

non servono parole
le cose ti raggiungono comunque 
come uno sguardo d'occhi vuoti e spenti
e sanno cosa vuole
chi vive di speranze e nulla più 

e come fare dunque
se ti perdi nel mare dei tormenti
per conquistare la temperie, il sole
che ci sarà comunque
sotto la coltre di nubi lassù?

silenzio delle menti
vuoto di stati d'animo e da sole
le tue finestre si aprono dovunque
ritrovando gli intenti
che ti han portato a vivere quaggiù 

domenica 11 ottobre 2015

cosa anelo

sogno nella tormenta, sei nell'anima
risveglio, e nella sommità del cielo
si ascolta cosa voglio
 
turbine immacolato, cedi il fulmine
e osservi il suo bagliore, s'apre un velo
d'inchiostro in questo foglio
 
tempesta mai perfetta, resto attonito
finisce quando il fiore è sullo stelo
l'epoca del germoglio

ed io, che resto placido in un'attimo
mi turba e mi sovviene cosa anelo
poi torno in questo imbroglio 
 

mercoledì 7 ottobre 2015

dai un bacio al tuo amorino

dai un bacio al tuo amorino
conciato per le feste rosso sangue
di bollicine logore e scontate
sopra quel tavolino
e recita la festa del tuo si

e mentre ovunque langue 
l'operatività di ore contate
per perderti dai un bacio al tuo amorino
vestito rosso sangue
e ridi e scherzi e mangi il tuo supplì 

sognando altre risate
te lo versi e dai un bacio al tuo amorino
con un sorriso spento senza sangue:
abbiamo ali spuntate 
noi tutti che viviamo qua, così 

venerdì 2 ottobre 2015

parole di nebbia

la mano tiene il conto
e compie l'opera che noi vediamo
la stessa mano si nasconde al sole
dell'alba e del tramonto
la stessa mano ti trattiene qua così

la mano sa chi siamo
e vuole quello che nessuno vuole
ma mai nessuno se ne rende conto
come un potente amo
nascosto sotto un esca messa lì 

non sono rose e viole
quando il dominio impone il suo racconto
e insegna come occorre che pensiamo
e parla con parole
di nebbia ma a cui rispondiamo si!

lunedì 28 settembre 2015

status quo

c'è un intreccio, una trama
intessuta tra le parti dietro il velo
che scorre placida sotto i discorsi
un niente che ci chiama
al quale non riusciamo a dire no

l'altra metà del cielo
è un fitto sottobosco di percorsi
dove si perde il senso di chi ci ama
sottintendendo il gelo 
se ti anima il calore di un falò 

rimangono rimorsi
dovuti alla mancanza che mi affama
tutto mi esilia da quello a cui anelo
tutto sa bene imporsi
riconducendomi allo status quo

mercoledì 23 settembre 2015

matematica

qualcosa che respiri
ti condiziona sempre maggiormente
lasciandoti disperso inutilmente
dentro le tue paure
su quello che ti attende se non ti applichi
 
per uno, tra la gente
che dice no, non voglio queste cure
ci sono diecimila anime pure
disperse in questi giri
perché, si intende, il gioco è matematico
       
e le contromisure
a questo mondo marcio di vampiri
sono disinnescate da raggiri,
vere e proprie imposture
e qua così non mancando le vittime
non mancheranno mai neanche i carnefici

lunedì 21 settembre 2015

qua, così

non c'è nessuno al mondo
che possa fare la prossima mossa
al posto tuo, perché il dominio resta
dominio fino in fondo
soltanto se rimani qua, così
 
non ti dai una mossa
se mendichi l'invito a questa festa
e seguiti a giocare  al girotondo
la fine l'hai rimossa:
che caschi giù per terra qua così
 
e quello che ti resta
è ancora un'alba di puro sprofondo
ed un tramonto in più di rabbia rossa,
se non ti accorgi, questa
è la tua sola vita, qua così!

mercoledì 16 settembre 2015

parole


l'inedito si annuncia
con le labbra la novità risuona
ovunque sulla terra siano i vivi
la laringe pronuncia
ciò che diventerà quello che è
con una frase buona
con l'umore che ci rende cattivi
con un volontà o una rinuncia
così parola dona
corpo a ogni pensiero che c'è in te
così ci rende vivi
e dentro me lo spirito denuncia:
la parola di Dio è una persona
e sospiri sorgivi
sono stati pronunciati dentro me!

martedì 8 settembre 2015

disegna un altro te

tròvati, non cercarti
che l'amore non cerca sé, lo trova
e ricercarsi è un perdersi nel vento
appresso alle tue parti
che vorticano attorno ai tuoi perché
 
tròvati, resta attento
accorgiti del gioco delle parti
che periodicamente si rinnova:
chi è dietro il paravento
e chi rincorre l'ombra del suo sé
 
tròvati, chi si trova
non cerca più al di fuori il nutrimento 
come te, che continui a consumarti,
ma vive un'alba nuova.

tròvati, disegna un altro te!
 
   

giovedì 3 settembre 2015

credere nel gioco

Dura un millisecondo
rendersi conto, prendere coscienza
accorgersi di come gira il mondo
vedere la presenza
celata dietro al velo del torpore.
 
E' un attimo d'orrore
di panico, ma poi costantemente
qualcosa ti distrae, come un umore
che clandestinamente
viene diffuso in aria per sviarti.
 
E' un gioco delle parti
e la tua parte è credere nel gioco
credi in un dio che è fatto per spolparti
quando ci credi, il poco
che serve per tenerti qua, così.
 
E' un attimo, poi torni a dire si.
 
 

domenica 30 agosto 2015

basta giocare il gioco della guerra

basta giocare il gioco della guerra
che mentre stavo in marcia in grande stile
sono inciampato sopra il mio fucile
e son finito colla faccia a terra

non voglio essere pugno che si sferra
ma una carezza scaricabarile 
ma non mi fraintendete non son vile
è che ho già conquistato questa terra 

ora mi metto un bel cilindro in testa
e mi trasformo in mago della pioggia
e faccio pace con la gente onesta
 
e l'onestà su questo motto poggia
è buono e giusto chi non mi contesta
e democratico è chi mi appoggia




mercoledì 26 agosto 2015

altro quanto

sei un quanto di energia allo stato puro
di te non si può dire se sei terra
o acqua, o fuoco, o aria che si afferra
o spirito che soffia nel futuro

ed è indeterminato di sicuro
il tuo libero arbitrio in questa terra
la tua capacità di pace o guerra
se tu sia della luce o dell'oscuro

sei qua, così ma solo perché osservi
l'intero mondo dallo stesso lato
del demone che pratichi e che servi

ma sei anche altro, l'hai dimenticato
altro che nell'oscurità conservi
che non esiste se non è osservato 

mercoledì 19 agosto 2015

l'occhio del ciclone

controlla con la guerra
ultimo nato di una genia di infami
sovrani senza terra della terra
radici senza rami
dell'odio, del dominio, del comando

controlla come e quando 
gettarci le sue onnipresenti reti
che qua così ci impigliano ascoltando 
nuovi bramini e preti
vestendo i suoi vessilli e i suoi colori

controlla dal di fuori
occhio che tutto vede e ci manovra
senza muovere un dito: i suoi motori
siamo noi stessi, piovra
che non si vede, ci agita da dentro
facendo il centro suo il nostro centro

venerdì 14 agosto 2015

(tra)smettere

attraverso i tuoi passi
passa silente, istante per istante
il segnale dell'interesse massimo
il segnale portante
del nulla che ci rende tutti schiavi

qualcosa ne ricavi
a ritrasmetterlo sulle frequenze
che frequenti e a lasciargliene le chiavi,
doni, benemerenze,
favori, regalie e altri vantaggi.

rimani nei paraggi
non ti allontani dallo status quo
e il sole ti ricopre dei suoi raggi
ma ad altri, neanche un po'.
sei schiavo, in questa terra senza sale.

ma un piano c'è d'evasione globale:
smettere di trasmettere il segnale

domenica 9 agosto 2015

segui il tuo cuore

hai in testa questa assurda civiltà 
con il suo fumo, accorgitene adesso
ritrovati e ricordati, tu qua
così sei scollegato, senza un nesso 

con la tua vera e ardente identità 
e nel tuo petto scalpita indefesso
soltanto il tramestio della città.
ritrovati nel centro di te stesso

segui il tuo cuore, che ora batte altrove
prendilo in mano e giungi fino a te
e vedi, senti, ascolta cose nuove.

e ritrovarlo è facile perché 
un piccolo germoglio cresce dove
è aperta una ferita, e sai dov'è 


martedì 4 agosto 2015

prigioni mentali




la testa resta stretta nella gabbia
legata consuetudine e paura
un occhio prendere incubi per cura
un occhio resta fermo nella sabbia

non c'è un cappello in testa che non abbia
l'idea di essere sbarra, e sbarra dura
così come incastrato in queste mura
non resta che dolore noia e arrabbia

prigioni trapiantate nella mente
da umori inspirati in aerosol 
diffusi in aria clandestinamente 

e mentre ti accapigli con un troll 
in rete ci finisci allegramente
perché quando vai in rete hai fatto gol





giovedì 30 luglio 2015

la Venere degli acidi

sopra una folta selva di bottiglie
d'umori d'ogni tipo s'erge molle
la Venere degli acidi e di colle
la meraviglia delle meraviglie

ultima nata fra le infami figlie
di questa umanità malata e folle
venne fuori così, nascere volle 
tra vetri rotti e una lavastoviglie

ergendosi con innocente piglio
di chi soltanto adesso viene a galla
fiorisce come rosa, croco o giglio

si aggrappa ad un'inesistente palla
fatta di vuoto e di mancato appiglio
tradendo l'intenzione d'esser falla

domenica 26 luglio 2015

vero?

se tutto cambia allora
è il tutto che ci cambia allegramente
il tutto preordinato, ora per ora
per essere il tuo niente
il tuo ricordo d'ombre e di foschia

se segui questa via
non te ne accorgi più, non tieni conto 
e non ricordi, non c'è nostalgia
c'è solo quel racconto
che regola le regole del gioco

ma come, tanto o poco
potrai discutere l'indiscutibile
l'aria la terra l'acqua ed anche il fuoco
il sorgere invincibile 
del sole, la natura, il tuo sentiero?

 
se il vero è falso non sai nulla, vero?
 

venerdì 24 luglio 2015

il tempo, dio, il denaro e il sissignore


L'origine è nascosta
rimane nell'oscurità totale
ma è ovvia ed evidente, tutta esposta
nella realtà frattale
per mezzo di qualsiasi suo dettaglio.
 
E dentro questo abbaglio
qualcuno ha costruito gli orologi
ed ha creato il tempo, il nostro incaglio
per farci mogi mogi,
il tempo, dio, il denaro, e il sissignore.
 
Ci ha dato giorni ed ore
da fare, l'intrattenimento eterno
così da estrarci meglio il plusvalore.
E questo nostro inferno
è un paradiso per questi mortali.
 
Chi sei, che cosa perdi, perchè vali?
 
 
 
 
 
 
   

domenica 19 luglio 2015

l'oscurità dell'intento

quello che vedi fuori, l'atto, il gesto
è l'ultima rotella d'ingranaggi
convulsi, strani, a volte depistaggi
che giacciono nel mondo immanifesto
 
e si capisce subito, del resto
il sole non fa giungere i suoi raggi
tra le due tempie, infatti nei paraggi
delle intenzioni resta buio pesto

e come non si sa cosa si cela
dietro un piccolo gesto che facciamo
nulla sappiamo, a maggior ragione

di chi ha tessuto questa ragnatela
e muove i fili, no, nulla sappiamo
l'intento è oscuro per definizione

lunedì 13 luglio 2015

Fuffa

Rivoli intensi di futilità
inondazioni del pensiero assente
prodotti buoni per chi nella mente
ha un conto che non sposa la realtà 

e mezze concessioni e verità 
ma in fondo ben celate col silente
stigma del io so tutto, tu un bel niente
dandoti in pasto dubbio e falsità 

quello che lasci è preso impunemente 
e ti hanno dato, per tenerti qua
in cambio di pane marcio per la mente:

i campionati di stupidità 
che ci propinano  incessantemente
con tutti i mezzi della "civiltà"

sabato 11 luglio 2015

tra paradiso e inferno

volgi il tuo sguardo in basso mentre il sole
illumina i tuoi occhi dentro i miei 
non sono gesti, lacrime o parole 
ma una rinuncia a tutto ciò che sei 

e lei è me, ed io divento lei
che adesso guarda in alto, che mi vuole
divento sogno, ed io mi immolerei
per un suo gesto, solo due parole

ho visto amore dentro questo scempio
gli sguardi toccano il limite interno
che c'è nel buono o nel cattivo esempio

e comparando mi sovvien l'eterno:
come il devoto ai piedi del suo tempio
rimango qui, tra paradiso e inferno

foto tratte da

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lunedì 6 luglio 2015

Arlecchino

non sono più capace d'esser foglia
il braccio verso l'altro si attorciglia
cercando il cielo, ho una celeste voglia
d'essere un fiore eterno che mi piglia
 
se sono marionetta, mi assomiglia
chi tira i fili in alto, e ora che ho voglia
d'esserne nominata degna figlia
guardo di sguincio il cielo sulla soglia
 
le cronache mi chiamano Arlecchino
ed anche se mi vedi in bianco e nero
dentro mille colori ho nel pensiero
 
sono l'umanità di un uccellino
che non vuol darsi pace e a cuor leggero
spicca il suo volo sopra il grande impero
 
foto tratta da

https://www.facebook.com/oscar.giampaoli/posts/416236825226326

mercoledì 1 luglio 2015

il verso è la direzione


Tutto parla indicandoti
direzioni diversissime:
il celeste iperuranio
o l'abisso degli oceani,
l'occidente dei filosofi
o l'oriente d'estri mistici.
 
Tutto parla e tu, fra vortici
di pensieri senza limiti
scegli, debole, di cedere
a chi ti ha sedotto, l'ultima
tentazione, la più tiepida.
 
E smarrito, là, in un angolo
c'è nascosto il verso, l'unico.
 
Con pazienza attende l'attimo
per mostrarti la via autentica.
 
 
 

mercoledì 24 giugno 2015

La forza di un sorriso

Ci credo a te, e rendendoti pariglia
ho fatto su di te recentemente
pensieri, ma son persi inutilmente
pronti ad esplodere in una bottiglia.

Ma i tuoi pensieri, oh! che meraviglia
messi dentro una luce impertinente,
hanno il tuo sangue dentro la corrente
e la tua carne che non ti assomiglia.

Tu non potevi cedere alla morte
e hai messo su il reale manifesto
avendo già in anticipo deciso

ma non potrai tornare, se la sorte
ti lascerà da solo, e tutto il resto
sparirà con la forza di un sorriso.


traduzione in metrica di

sabato 20 giugno 2015

credo


credo nel sempre e tutto che è in ciascuno
buoni o cattivi, santi, belli o brutti
credo che tutto e tutti siamo uno
credo a una fonte che abbevera tutti
l'origine che vive dentro me
credo a un germe d'amore, che dà frutti
a chi vuole portarne dentro sè
credo in uno solo spirito, che è vivo
che abita ogni uomo o donna che
nasce su questa terra, che è sorgivo
che accanto a sè mi chiama ed è chiamato
che dona vita e rende tutto attivo
credo nel sacro circolo formato
da ogni umano di buona volontà
verso il bene rivolto ed impegnato
credo che la mia carne tornerà
viva, come ogni cosa che ho vissuto
che sia, che è stata, o che diventerà
amo nella speranza che ho creduto
nel mio ricordo di quando ero puro
conoscerò come son conosciuto
nel regno della pace del futuro

martedì 16 giugno 2015

Pollo nella stia

Se siamo eternamente solo mosto
che non diventa vino mai, banale
tirare avanti, se non c'è morale
se non il predominio che ci è imposto, 
è perché ciò che vive al nostro posto
è solo ciò che serve, funzionale 
al vento che non soffia, al temporale
senza la pioggia, al fumo senza arrosto.
        
Quello che resta è spazzato via
mentre tu pollo giri nella stia
e adori il nulla amando pure lei,
        
l'eterno eternamente attenderà, 
ma non potrai andartene di qua
fin quando non ricorderai chi sei.

liberamente ispirato da

giovedì 11 giugno 2015

sogno

piano piano s'illumina
questo cammino onirico
la fame d'alba 
traccia una linea retta
sul solco antico
odore di rinuncia
si sente nelle stanze
vuote di questa umida sera
e d'improvviso nasce
una nuova luna

domenica 7 giugno 2015

15x15


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Il falso carismatico s'appicica al tuo umore
di giorno è panoramico, di notte sa d'amaro
ma non c'è compravendita se il cielo resta chiaro
Siamo tutti in pericolo diceva quel poeta
ci comprano e ci vendono, la lana sembra seta
i conti sono ermetici, l'annullamento è meta
Ci erodono e sfiniscono, strato per strato impera
il saldatore all'opera, ci lega, ci dispera,
ci guida e poi ci giudica mentre il buonismo impera
Non ostano più ostacoli a concepire il topos
attratti da magnetici feticci,  fiacco è l'eros
adesso anche la copula deve essere nel logos
E il logos è invisibile, velato nel mistero
mentre  si officia il mistico denaro, argento ed oro
come sei bella, favola, cantiamo tutti in coro!
liberamente "tradotto" da


giovedì 4 giugno 2015

Infinita tristezza d'esser brezza

Viviamo una realtà, un finimondo
una dannata società, che ci consuma
fino alla data di decadimento.

cosa potresti fare però in fondo 
se fossi eterno, se non nella bruma
d'aprile camminare solo e spento?

Infinita tristezza d'esser brezza...

Ecco, l'eterno lento si disperde
piano si prende vita solo a stento
una vita alla volta, altre verrano.
 
Troppo il dolore, troppo se si perde
continuamente, troppo, dal momento
che tutti prima o poi ti molleranno.
 
Ogni tuo affetto, ogni senso poggia
sul nulla, ogni speranza d'aldilà 
 
ogni amen respirato intensamente
qui, così, lasci inesorabilmente.
 
Tutto dannatamente se ne va
tra lacrime versate nella pioggia
 
Allora meglio sperdersi nel vento
e poi morire, quando è il tuo momento
senza memoria e senza testamento.

liberamente tratto da:



 

lunedì 1 giugno 2015

Molto tempo

"Per essere poeti, bisogna avere molto tempo:
 ore e ore di solitudine sono il solo modo
 perché si formi qualcosa, che è forza, abbandono,
 vizio, libertà, per dare stile al caos"
Pier Paolo Pasolini, da "al principe"
occorre non avere fretta
che si dispieghi l'inquietudine
e si sopisca l'abitudine
a respirare l'aria infetta
per sapere dove è diretta
la realtà, un'attitudine
a "ore e ore di solitudine"
epica lotta d'anima eletta
molto spendersi a perdifiato
molto, molto argomentarsi
nei versi persi, e riversarsi
nella temperie del pensato
nei modi dell'inteso arsi
sugli altari di dei scomparsi
sparsi sulle colline del creato

martedì 26 maggio 2015

abbaglio

Chi sono, cosa faccio, dove vado?
Scosso, voglio sapere queste cose
e dove sbaglio, perché ci ricado.
 
Non so tacere, e infatti non mi taccio,
così mi scaglio critiche invidiose
e non di rado infatti non mi piaccio.
 
E mi ci mi incaglio, e non so vedere
che mi cadono addosso tumultuose
le cose che rifaccio riaccadere.
 
Così mi invadono con un abbaglio
di luce, in un abbraccio, quelle cose
che voglio possedere, e sto al guinzaglio 

sabato 23 maggio 2015

pansè

giace dimenticato il nostro sé
nella memoria interna, senza accesso
sepolto tra due come e tre perché
mentre il progresso arriva per via esterna
nessuno sa il tuo nome, e ti hanno dato
un'eleganza pratica e moderna
sei snaturato, la tua vita è addome
ripieno di abbondanza, ma te stesso
hai perso tra un perché e quattro come
ma in questo mondo fesso, in lontananza
si vedono pansé e gigli sul prato
segno di vita eterna e di speranza

giovedì 21 maggio 2015

tragedia

ombre di una tragedia, questa terra
sa di sconfitta, ombre di tragedia
si sente fitta l'ansia che ci atterra

un'altra volta l'ombra che ci assedia
si prende ciò che lasci, un'altra volta
lasciando solo fascino d'inedia

a malincuore l'anima è raccolta
nella soffitta dell'incantatore
dove i tuoi sogni affitta a chi l'ha tolta

la terra sa di guerra e di dolore
d'ombra e di male, d'odio, sa la terra
da quando il sale ha perso il suo sapore 



venerdì 15 maggio 2015

qua così

nel mezzo è la virtù, risuona vera
l'eco di antichi saggi, qua così
vale metà più della posta intera

ma il sole, qua così, non da i suoi raggi
a chi aldiquà rimane, e non c'è più
nessuno che ti aiuti nei paraggi

la tua è una schiavitù, ma la realtà
con lo smartphone trasmuti, qua così 
e la galera sembra libertà 

e qua così rovisti nei rifiuti
della cronaca nera alla tivù 
il nulla assaggi e tutto il resto sputi 

giovedì 14 maggio 2015

Mutuo

Pensavi fosse vita, era un calesse,
adesso hai acceso un mutuo, amico mio
tu che eri libero, un semidio
sei vincolato al tasso d'interesse.

Come se la fideiussione avesse
una valenza arcana, un tramestio
risuona dentro, e adesso dici addio
al sè e alle sue solide promesse.

Dimentico di te, resta il ricordo
ogni dannato mese, del legame
con l'interesse maggiore, l'accordo

che hai stretto col signore del reame
terreno, che amministra a tuttotondo
le possibilità di stare al mondo.

"Il "mutuo", acceso in banca, ti vincola in molte maniere ma, sopra a tutto, ti relega all' interesse maggiore che, di fatto, è il proprietario della Terra ossia, del potenziale sul/nel quale gli umani possono ricostruire, ogni volta, la possibilità di "misurarsi con l'ambiente, mentre si dimenticano, così, di sè"
da http://sacroprofanosacro.blogspot.com/2015/05/una-mentalita-diversa.html

lunedì 11 maggio 2015

spedirsi via

I verbi volano, svolazzano parole
nella tua testa, non le sai connettere
rimbalzano qua e là, fanno capriole
parlano, parlano e non sanno smettere.

Son tante, impertinenti ed hanno prole,
idee e concetti che vogliono immettere
dentro di te, un'immensa mole
che ti smarrisce, non sai dove mettere.

Così non trovi più il tuo sé, ti duole
moltissimo però doverlo ammettere:
dov'è finito... boh, sotto le suole?

Silenzio, zitti, che devo riflettere...
... ora me lo ricordo! Se dio vuole
l'ho messo nella buca delle lettere!

venerdì 8 maggio 2015

Senza sale (riedizione)


Viviamo un nuovo ordine, perfetto
ambiguo, polifonico del male
onnipresente, tragico, mondiale.
Ci hanno riprogrammato anche i ricordi,
affinché si assicuri la totale
distruzione di regole e di accordi.
E adesso si consumano bagordi
ma per pochi soltanto, ergendo muri
mentre ci sottomettono gli ingordi.

Così è, facendo i debiti scongiuri
ma i debiti sono certi e sicuri
che il debito è il cibo prediletto.
La terra non ha sale più, e gli oscuri
dispotici tiranni in doppiopetto
ne controllano ogni minimo aspetto
lasciandoci una libertà virtuale

mercoledì 6 maggio 2015

luna calante

luna calante
in terra un sacro velo
rompe le temperanze
tra fare ed essere
 
il sole in cielo
dipinge un arco acuto
tra l'infinito e me
intento a intessere
la luce, il giorno è un telo
fatto d'ora e minuto
 
ed esitante
non so perché
ritorna quel malessere
 
chiuso nelle mie stanze
sono sideralmente
lontano dalla gente
e le sue danze
dal vuoto straripante
di questo mondo vano
così inumano
 
ed affiorando frano
nella luna calante
 

venerdì 1 maggio 2015

malefatta

fine di una storia senza storia
storia malandrina e disonesta
storia menzognera e immanifesta
d'estri ritrovati nella boria
 
fine di un bastardo senza gloria
che rinnega tutto quel che resta
albero senz'ombra né foresta
perso dentro un vuoto di memoria
 
storia frantumata, tumefatta
dura solo il soffio di un durare
vaga senza meta, ed è penombra
 
vuoto, buco nero, malefatta
resta senza rima il verbo amare
come vetta senza neve, sgombra.