martedì 31 dicembre 2013

Passaggi di mano

Si offre la chiave
beata e soave
che affonda nel senso
di questo immenso

passaggio umano:
l'io passa la mano
all'io del futuro
centrato, maturo

postbellico, astrale,
l'io relazionale
l'io vero che è sole
di gioie e parole.

Si chiude una porta
ma a me poco importa,
si apre un portone
d'un altra intenzione.

lunedì 30 dicembre 2013

Karma

Mi zittisco, non capisco
non conosco questo fosco
sottobosco di sciocchezze,
di pochezze, di illusioni

di stregoni mascherati
da rinati illuminati
non pretendo, né mi intendo
né ritengo, né convengo

non ho scopo, vengo dopo
non so niente impunemente
sono barbaro e mi garba
solo l'estro nel capestro

di un perverso e oscuro verso,
mi sovviene solo, e bene
uno stimolo che rimo,
non so altro, non son scaltro

né filosofo né oso
con la mente esser veggente,
sono solo un usignolo
ma stonato, senza fiato

e ho soltanto questo vanto
come arma contro il karma.

domenica 29 dicembre 2013

Quello

Quello che sai non è
quel che ti hanno insegnato
il logos non è archè
è inganno calcolato.

Quello che intendi e vuoi
nessun altro lo vuole
e non ci sono eroi
che salvano il tuo sole.

Quello che ti appartiene
non è di questo mondo
il mondo ti trattiene
tenendoti sul fondo.

Quello che sei realmente
è cosa oscura e arcana
non sei cuore nè mente
sei energia sovrana.

Quello che sai è quello
che riesci a immaginare
con le ali di un uccello
viaggiando sopra il mare.

giovedì 26 dicembre 2013

Ossesso

Giro su me stesso
dentro quel complesso
senza uscita o ingresso
dove, senza accesso
sono dentro, adesso,
dove mi è concesso
di portarmi appresso
solo sabbia e gesso
per vedere impresso
l'io, l'idea, quel nesso
tra il mio sé e il suo ossesso
tra il mio dio e il suo messo
per cui cambio spesso:
vigo, e dopo cesso.

lunedì 23 dicembre 2013

Attesa (7 - ultima)

I sapienti:
Abbiamo visto, te in quella stella
sorta tra l'aquila, e il capricorno
ora è indelebile, non si cancella
sei dentro ognuno, nasci ogni giorno!

I pastori:
Da quel bagliore, si udì la bella
voce di un angelo: è nato il giorno!
Ora vediamo, e la novella
diciamo a tutti: sei tutto attorno!

I sapienti e i pastori:
Sia lode al sole che nasce adesso
in sangue e carne, cervello e cuore,
e in questo bimbo, a chi lo vuole
è già concesso d'essere amore!

domenica 22 dicembre 2013

Attesa (6)

I pastori:
Che apparizione! Che meraviglia!
E che parole! Tutto scompiglia
questo  proclama! Andiamo presto
dove ci han detto che tutto questo
si avvererà! Eccolo! Incanto!
Ci scoppia il cuore, ci nasce un canto!

I sapienti
Che meraviglia questo bambino
eri lontano, sei già vicino
dai nostri scrigni ti regaliamo...

Il sapiente acuto:
... oro, per dire che ti adoriamo

Il sapiente saggio:
ecco l'incenso, perché sei santo

Il sapiente buono:
mirra, un unguento, per questo canto!

venerdì 20 dicembre 2013

Attesa (5)

L'angelo:
Andate dunque! Ecco a voi il segno
la mangiatoia di duro legno
sorregge un bimbo, in fasce avvolto.

La moltitudine celeste:
Gloria su in alto, e a chi è rivolto
al bene, pace, su questa terra
pace nei cuori, niente più guerra!

Il sapiente acuto:
Ecco guardate, l'astro ritrovo
la bella stella brilla di nuovo!

Il sapiente saggio:
Brilla davvero! Che bello, andiamo!
Il re ci aspetta, questo è un richiamo!

Il sapiente buono:
Sorgerà il sole, e questa terra
troverà pace, e non più guerra!

giovedì 19 dicembre 2013

Attesa (4)

L'angelo:
Calma! Tranquilli! Non c'è problema!
Gioia vi annuncio, nessuno tema
più questa notte, il sole è giunto!
Grande è la festa, l'erede, l'unto
il re, il prescelto, oggi vi è nato
nella città del re amato!

I saggi devoti:
Cosa? Chi? Come? E' nato?, Oh bella!
Dove? Beh dunque.. Quando la stella
avete visto? Noi non veniamo,
ma andate pure, noi non possiamo...
Dove? Sta scritto, certificato:
nella città del re amato.

mercoledì 18 dicembre 2013

Attesa (3)

I sapienti
Voi che sapete, voi sacerdoti
stirpe regale, saggi e devoti:
dov'è quel re che è nato ora
che la sua stella, noi dall'aurora
abbiamo visto, e attraversato
sabbia e deserto, per il neonato!

I pastori
Che cosa accade? Cosa succede?
Un gran bagliore ora si vede,
ci batte il cuore, la notte splende,
ogni persona a lei si arrende:
solo chi è angelo sa attraversarla,
ci guarda, ride, ora ci parla...

martedì 17 dicembre 2013

Attesa (2)

La gente:
Cosa cercate, voi da lontano?
Cosa volete, di quale arcano
siete in ricerca?

I sapienti:
                       Noi siam venuti
da est, da oriente, siamo cresciuti
nella speranza, adesso è nato
e la sua stella ce lo ha annunciato!

I pastori:
Eccoci, è notte, vegliamo il gregge
e quella stella, brilla e protegge
la nostra vita. Noi qui restiamo
svegli, e da sempre, quel che speriamo
è che un domani, nasca, beato
il nostro re, come annunciato.

lunedì 16 dicembre 2013

Attesa (1)

I sapienti:
La buona stella ci guida dove
quel re ci è nato, abbiam le prove
siamo sapienti, e conosciamo
cosa le stelle, dicono e amiamo
andarci dietro, e ci si affida
perdutamente: l'astro ci guida

I pastori:
Siamo pastori, diversi siamo
dediti ad altro, noi pascoliamo
umili greggi, il ciel ci aiuta
e noi l'amiamo, e non rifiuta
d'essere amico, la nostra sfida
è d'esser puri, l'estro ci guida

sabato 14 dicembre 2013

Essere re

Rimane questa vita solo un segno
e il segno è ciò che lascio,  bene o male
lasciar non è viltà, lasciare è impegno
meraviglioso, immenso e viscerale.

L'impero che non c'è chiede un assegno
in bianco, una caparra, una cambiale
per farci entrare in quel dannato regno
dove restare suddito, e banale.

Ed io lo diventai, ma con ingegno
mi riproposi d'essere asociale
e dissociarmi, uscire dal congegno
che ci propone vita artificiale.

Ora niente mi lega, e sono degno
d'esser chiamato re, ché sono tale.

giovedì 12 dicembre 2013

mercoledì 11 dicembre 2013

Chi ci lascia

Chi si mostra, chi si cela
chi sa fare, chi è una frana
chi nasconde, chi rivela
chi corrompe, chi risana,

chi argomenta, chi s'impone,
chi blandisce, chi spaventa,
chi protesta, chi propone,
chi raggela, chi arroventa,

chi accomuna, chi scompiglia,
chi accompagna, chi rilascia
chi pareggia, chi spariglia
chi rimane, chi ci lascia.

martedì 10 dicembre 2013

Riutilizzi

Assolti quei compiti ancora
riprovo a riscrivere il fato
sin d'ora mente mi tenta
sondando rimedi ed arcani.

Diventano complici i miti
di strani misfatti e misteri
e riti riprendono densi
poteri che abbiamo dismesso.

Utensili ancora in disuso
riflesso di tempi passati
al chiuso, in mobili e stipi
celati alla vista, evadono,

e tipiche forze d'assalto
invadono adesso il mio mondo
ribaltano ciò a cui aspiri
nascondono il sole che accorpi.

Respiri affannati sentiamo
dei corpi che odorano d'ombra

lunedì 9 dicembre 2013

La prova

Ciò che si genera, ciò che si forma
in ogni ambito che la mia orma
sceglie di prendere, sia l'osservare,
vedere, credere, cedere, amare,

che sia un egregora, che sia un pensiero
che sia una favola, che sia un sincero
pezzo di semplice, frivola rima
che sia il più infimo, che stia su in cima,

è l'incredibile, ma certa prova
che in me medesimo, pur si ritrova
quell'insondabile, vago sentore
d'essere unico, d'esser creatore.

giovedì 5 dicembre 2013

Un pugno di sabbia

Se si proclama che l'unto,
il santo, si ridestò
dal mondo di chi è defunto
come, domando, si può

dire, ed alcuni lo fanno,
che il rialzarzi dei morti
non c'è, ed è solo un inganno?
Siete così malaccorti?

Se non ci fosse il riemergere
di chi oramai non c'è più
neanche quell'essere altissimo
fu risvegliato laggiù.

Ma se non fu risvegliato
il nostro pronunciamento
è vano, ma anche insensato
il vostro convincimento.

E ci troviamo a rispondere
di falsa testimonianza
contro il creatore medesimo
chè noi, per pura arroganza

testimoniamo sul cielo,
che chi insegnò come amare
svegliò dal torpido gelo.
Non si destò, invece, pare.

Se i morti infatti rimangono
morti, e non c'è quel risveglio
nemmeno l'essere splendido
si risvegliò, per il meglio.

Ma se non fu risvegliato
quel che vi fa camminare
quello che avete afferrato
è sabbia fine del mare.

Dentro la vostra mancanza
voi ancora siete, sicché
chi si assopì con speranza
ora è distrutto e non c’è.

Siamo i più tristi degli uomini
se dentro l'essere santo
noi immaginiamo il possibile
per questa vita soltanto.

1 Corinzi 15, 12-19
5:12ει δε χριστος κηρυσσεται οτι εκ νεκρων εγηγερται πως λεγουσιν εν υμιν τινες οτι αναστασις νεκρων ουκ εστιν
15:13ει δεαναστασις νεκρων ουκ ουδε χριστος εγηγερται
 15:14ει δε χριστοςουκ εγηγερται κενον αρα το κηρυγμα ημων κενη και η πιστιςημων 15:15ευρισκομεθα δε και ψευδομαρτυρες του θεου οτιεμαρτυρησαμεν κατα του θεου οτι ηγειρεν τον χριστον ον ουκ ηγειρενειπερ αρα νεκροι ουκ εγειρονται
15:16ει γαρ νεκροι ουκ εγειρονται ουδεχριστος εγηγερται
 15:17ει δε χριστος ουκ εγηγερται ματαια η πιστις υμων[εστιν] ετι εστε εν ταις αμαρτιαις υμων
 15:18αρα και οι κοιμηθεντες ενχριστω απωλοντο 
15:19ει εν τη ζωη ταυτη εν χριστω ηλπικοτες εσμενμονον ελεεινοτεροι παντων ανθρωπων εσμεν 

mercoledì 4 dicembre 2013

MI dissocio (4)

Quindi come unico re
del mio stato e dell'essenza
vera e pura del mio sé,
io decreto in mia presenza

che l'incanto ora finisca,
via ogni velo, filtro, arcano,
ciò che è oscuro si chiarisca,
sia vicino o sia lontano;

si spediscano disdette
d'ogni sorta di contratto
se non scritto a chiare lettere
e da me scritto e redatto;

che si sciolga ogni mistero
relativo al mio passato
e ogni intreccio falso o vero
con chi resta a me legato;

ogni ombra di chi è stato
prima ancora che nascessi,
dentro me, o un antenato
e suoi lugubri pregressi.

E finisca finalmente
l'adesione a questo invaso
a cui non mi lega niente
né per forza, né per caso.

martedì 3 dicembre 2013

Mi dissocio (3)

E se in me, dentro, presente
c'è un qualsiasi sconosciuto
che controlla la mia mente
lo dichiaro decaduto.

Per qualsiasi atto pregresso
di cui non ho più memoria
ma sia vivo ed inespresso
vale questa stessa storia

Sciolgo tutto, ogni forma
di controllo, karma o tara
che si imprime, come un'orma
che non ha una forma chiara.

Perchè proprio la carenza
di chiarezza rende opaco
il vedere l'esistenza
come fossi ubriaco.

lunedì 2 dicembre 2013

Mi dissocio (2)

Riconosco la realtà
di non vivere nel pieno
di mie proprie facoltà
siano spirituali o meno.

E con questo intendo e voglio
evitare ogni pretesto,
competenza o portafoglio
di ogni aiuto non richiesto

Non ha più nessun motivo
nè giurisdizione alcuna
quel potere, che, corrivo
tappa ogni mia lacuna

Che si erga a mio tutore
sotto un egida qualunque
lo ritengo usurpatore
non autorizzato, dunque.

domenica 1 dicembre 2013

Mi dissocio (1)

Mi dissocio dalla vita
puramente materiale
come stata a me impartita
e salata d'altro sale

Mi dissocio dal complesso
dove abito, che vale
solo l'ombra di me stesso,
ed è inganno micidiale.

E non evito, vilmente
mie responsabilità
prendo atto, solamente
delle possibilità

scarse, e invero quasi nulle
di potermi estrinsecare
nelle lande vuote e brulle
dove porta questo mare.

giovedì 28 novembre 2013

Cabale essiccate

Concetti, cabale, simboli
segni, archetipi, arcani
sfuggono ormai come immagini
di sogni vaghi e lontani.

Restano inafferrabili
tracce di vita non presa
luoghi comuni diventano:
la nostra mente si è arresa.

E ormai lasciati all'incuria
s'inaridiscono al sole
e in questa mesta penuria
restano vuote parole.

mercoledì 27 novembre 2013

Duri come la roccia

Ecco quello che voglio nella vita
e lo pretendo adesso, e non per caso
perché se voglio, vinco le paure
e il sacro fuoco arde dentro il vaso.

Ecco, risento l'eco di fratture,
di grandi inganni di una strada ardita
che sembra, ma non è la preferita
perché si va dove ti porta il naso.

A volte quest'oblio sembra una gita
una di quelle scampagnate oscure
dove ti puoi trovare sulle alture
di una montagna infida e poco ambita.

Le cose che ora vedo sono dure
come la roccia, come il mio pensare
quando le mie intenzioni non son pure,
e allora è dura se vuoi evaporare.

martedì 26 novembre 2013

Righe

Righe di un libro sconosciuto
steso sul prato, sulle spighe,
leggo, col volto ben disteso,
versi e intanto mi correggo
l'ego, che vuol che mi riversi
dove non voglio, e per ripiego
sogno, perché non ho le prove
certe di ciò di cui ho bisogno.
Penso, e intanto le deserte
secche circondano quel senso
stretto di questa vita e pecche,
vedo, mancanze di rispetto
delle norme, ma non ci credo.
Muto, la vita leggo in quelle
righe di un libro sconosciuto.

lunedì 25 novembre 2013

Dire di si

Dire di si,
semplice segno
di quel disegno
che mi vuol qui.

E poi, così
qui, senza impegno
senza il mio regno
l'estro morì.

E sopravvivo
senza una meta
e senza odore

E, mentre scrivo
viene, consueta
la stretta al cuore

domenica 24 novembre 2013

Fenomenologia

Fenomenologia
arte del pratico dominio
di esseri disincarnati e scaltri.

Fenomenologia
gioco di antichi echi
che rimbalzano sulle remote stanze.

Fenomenologia
venti di guerra e morte
rimandano alle passate secche.

Fenomenologia
inganno degli uomini pesce
che allargano le loro branchie

Fenomenologia
io guardo, io osservo, io so,
chiudendo gli occhi.

giovedì 21 novembre 2013

Proclama (2)

E apparve a Cefa, poi ai dodici,
poi si mostrò in una volta
a cinquecento e più accoliti
i più ancor restano, tolta

parte di loro, assopitasi
nella speranza, ed in seguito
si palesò pure a Giacomo,
e dopo a tutti gli apostoli.

Come ad un nato in anticipo,
apparve infine anche a me
che sono l'infimo apostolo,
nome a me indegno perché

perseguitai chi appartiene
al nome altissimo e santo,
ma adesso quello che viene
dal divinissimo canto

di chi ci ha fatto, mi ha,
e io son quello che emana
questa gratuita realtà,
che verso me non fu vana,

e faticai più di tutti
ma non fu io, ma soltanto
questa realtà, coi suoi frutti,
che è insieme a me, come un guanto.

Quindi sia io che costoro
di questo siamo gli araldi
di questo immenso tesoro
in cui restate ben saldi.

1 Corinzi 15,5-11


15:5και οτι ωφθη κηφα ειτα ἔπειτα τοις δωδεκα
15:6επειτα ωφθη επανω πεντακοσιοις αδελφοις εφαπαξ εξ ων οι πλειονες  μενουσιν εως αρτι τινες δε  εκοιμηθησαν
15:7επειτα ωφθη ιακωβω ειτα ἔπειτα τοις αποστολοις πασιν
15:8εσχατον δε παντων ωσπερει τω εκτρωματι ωφθη καμοι
15:9εγω γαρ ειμι ο ελαχιστος των αποστολων ος ουκ ειμι ικανος καλεισθαι αποστολος διοτι εδιωξα την εκκλησιαν του θεου
15:10χαριτι δε θεου ειμι ο ειμι και η χαρις αυτου η εις εμε ου κενη εγενηθη αλλα περισσοτερον αυτων παντων εκοπιασα ουκ εγω δε αλλα  η χαρις του θεου  συν εμοι
15:11ειτε ουν εγω ειτε εκεινοι ουτως κηρυσσομεν και ουτως επιστευσατε

mercoledì 20 novembre 2013

Proclama (1)

Dico, ed affermo, la bella
nuova, di cui ho dato conto
che avete appreso, ed in quella
ora restate, e per conto

di quella nuova medesima
voi siete già preservati
se, alle parole ed al merito
di quella nuova attaccati

restate, a meno che crederci
sia stato vano e un po' stolto.
Vi ho consegnato, credetemi,
quel che tra i primi ho raccolto:

Cioè che il prescelto, quell'essere
che in sè compì ciò che è umano
per le mancanze degli uomini,
ma sopra, su un altro piano

come fu scritto morì
e in un sepolcro fu posto,
quel giorno, di venerdì.
ma non rimase deposto,

il terzo giorno riprese
i sensi, fu risvegliato
come chi crede già apprese
da quell'antico dettato.

1 Corinzi 15,1-4

15:1 γνωριζω δε υμιν αδελφοι το ευαγγελιον ο ευηγγελισαμην υμιν ο και παρελαβετε εν ω και εστηκατε
15:2 δι ου και σωζεσθε τινι λογω ευηγγελισαμην υμιν ει κατεχετε εκτος ει μη εικη επιστευσατε
15:3 παρεδωκα γαρ υμιν εν πρωτοις ο και παρελαβον οτι χριστος απεθανεν υπερ των αμαρτιων ημων κατα τας γραφας
15:4 και οτι εταφη και οτι εγηγερται τη ημερα τη τριτη  κατα τας γραφας 

martedì 19 novembre 2013

Scordarsi il ricordare

Ogni giorno scordarsi il ricordare
e ricordarsi le ombre sopra il tetto,
l'oblio, la sete di dimenticare
la voglia di rincorrere in non detto.

Dimenticarsi invece di sognare
quando si va a dormire, e per dispetto
accorgersi del nulla che ci appare
avendo la visione del perfetto.

Veder tutte le incognite, per ora
di soluzioni non vederne alcuna.
Rincorrere le nuvole a tentoni,
mangiar tutte le foglie una ad una,
voltare pagina, e ritrovarsi ancora
un'altra pagina di strafalcioni.