domenica 30 giugno 2013
Certo, certo, certo
indomito seme
nella terra preme
ed esce all'aperto,
e nello sconcerto
di vivere geme
si accora e teme
il futuro incerto
Si rivolge al sole,
il gambo che appare
con queste parole:
ti chiedo il favore,
di farmi sbocciare:
sono nato fiore.
giovedì 27 giugno 2013
Mille campanelli
chi coglie al volo le occasioni, e vive
tutta la vita come un solo giorno,
e cresce argomentando idee sorgive?
Chi nasce col pensiero di esser re,
e come re regnare sul suo regno
fatto di azioni magiche del sé
di cui si sente indegnamente degno?
Chi ha voglia e spazio per lasciarsi dietro
le bramosie di questo tempo vuoto,
col suo scandire l'ora, stanco e tetro,
e di guardare al nuovo tempo, ignoto?
Ecco, se sei per caso uno di quelli,
ma non hai tempo adesso per pensarci,
la musica di mille campanelli
ridesti in te la voglia di provarci.
mercoledì 26 giugno 2013
Verecondia
ottime a addormentarci sulle scale
delle lontane e vereconde torri
che chi ha imparato scende, ma non sale.
Non eran giorni di bufera, quelli
ed apparivano altre voci intorno
voci di umani spenti ed invocanti
erano subissanti, notte e giorno.
Vuote le strade, e grida nella notte
ci risvegliavano quelle mattine
pensando a vie diverse e non cercavi
di prender corpo, ma di avere un fine.
Occhi di fiamme ardenti eran le sole
e poche luci accese ad orientarci,
ardenti ed incredibilmente attese
le ritrovate spoglie in cui tuffarci.
giovedì 20 giugno 2013
La nuova logica
sopravviviamo e dopo, dentro ai muri
ristagnano così i nostri pensieri,
il non aver pensato anche ai più duri,
massi, che intralcian oggi come ieri,
i vizi che accompagnano, gli oscuri
e bassi sassi di questi sentieri,
collocazione, un ombra colorata.
Oggi la siepe, che mi separava
da quei tramonti, è morta, si è dispersa
e non mi oscura l'anima, che è nata
una diversa logica, aspettava.
martedì 18 giugno 2013
Trovami
se non sai niente, però vuoi capire,
se non capisci, e dimentichi il dono,
che respirando si annuncia al tuo dire
se la tua voce si alza di tono
recuperando l'idea dall'agire,
se non rinunci al tuo sé né al perdono,
per perdonare anche te e il tuo sentire,
se replicando a chi vuole quel suono
dolce di favole, annunci il morire
anche del modo di offendersi a tono
dell'avvinghiarsi così in quelle spire,
allora trovami, sono il tuo trono
dove regnando sarai te, o sire.
domenica 16 giugno 2013
Eccomi
merito questa coscienza volatile
restano nel repository ipotesi:
occhi per vivere e orecchie per ridere.
Io sono, e questo diventa un "eccomi!"
spingono dentro le forze dell'anima
sorgono nuovi orizzonti alla fisica
l'estro che nasce dall'io che dimentica.
Uno, soltanto, mi guida, e io "eccomi!"
grido, seguendolo nelle dinamiche
della mia vita, che cambia nutrendomi
del nostro supero pane degli angeli.
venerdì 14 giugno 2013
L'alchimista
questa canzone
la confusione
non è capace
d'essere pace
non c'è ragione
d'imposizione
se tutto tace.
Ecco, rivedo
cosa facevo
quando ero triste
rubedo, albedo
nel medioevo,
cose mai viste.
giovedì 13 giugno 2013
Sapienza e potenza
di potenza e chiede quello,
chi ricerca con ingegno
la sapienza, il buono e il bello
che è per gli uni un grosso inciampo
e per gli altri irrazionale
che è dell'uno e l'altro ramo,
è potenza senza scampo
è sapienza celestiale,
è più saggia chi è vano,
perchè è santa l'astenia
è più forte dell'umano,
voi, chiamati all'avventura
non ci son molti di quelli,
che son saggi di natura
e di nobile lignaggio
ma gli scarsi ed i dementi
della terra, scelse il saggio
creatore, perchè smacco
ne riceva chi è sapiente,
scelse il debole ed il fiacco
perchè il forte non sia niente.
chi è ignorato, o chi non è
perchè sia nullificato
quel che invece adesso c'è.
tutto ciò che in noi è carnale,
sia esaltato, alla presenza
in colui che è puro amore,
che diventa, la sapienza
proveniente dal creatore,
verso il giusto e per incanto
rende sacro e ci riacquista
verso tutto ciò che è santo.
chi si esalta, ieri ed ora,
che si esalti di diritto,
in colui che è vivo ancora.
1:23ημεις δε κηρυσσομεν χριστον εσταυρωμενον ιουδαιοις μεν σκανδαλον εθνεσιν δε μωριαν
1:24αυτοις δε τοις κλητοις ιουδαιοις τε και ελλησιν χριστον θεου δυναμιν και θεου σοφιαν
1:25οτι το μωρον του θεου σοφωτερον των ανθρωπων εστιν και το ασθενες του θεου ισχυροτερον των ανθρωπων
1:26βλεπετε γαρ την κλησιν υμων αδελφοι οτι ου πολλοι σοφοι κατα σαρκα ου πολλοι δυνατοι ου πολλοι ευγενεις
1:27αλλα τα μωρα του κοσμου εξελεξατο ο θεος ινα καταισχυνη τους σοφους και τα ασθενη του κοσμου εξελεξατο ο θεος ινα καταισχυνη τα ισχυρα
1:28και τα αγενη του κοσμου και τα εξουθενημενα εξελεξατο ο θεος [και] τα μη οντα ινα τα οντα καταργηση
1:29οπως μη καυχησηται πασα σαρξ ενωπιον του θεου
1:30εξ αυτου δε υμεις εστε εν χριστω ιησου ος εγενηθη σοφια ημιν απο θεου δικαιοσυνη τε και αγιασμος και απολυτρωσις
1:31ινα καθως γεγραπται ο καυχωμενος εν κυριω καυχασθω
mercoledì 12 giugno 2013
La materia punge
la vera essenza giunge
questa materia punge
l'idea di me che c'è
La mano che è nascosta
resta nel suo non visto
nel calcolo imprevisto
tra ciò che è tra me e te
Tutto è oscuro e incerto
tranne le cose inutili
quelle davvero futili
senza nessun perché
Ieri non so se ero,
domani è un altro giorno
l'oggi mi scorre intorno
pieno di "ma" e "se"
martedì 11 giugno 2013
La sporta non è la risposta
...E noi che pensiamo di essere capaci,
noi sani di mente, noi menti brillanti,
noi che discettiamo di cose sublimi,
beh forse non siamo che miseri attori
di stanche e virtuali commedie,
le persone serie si burlan di noi
che vediamo complotti dovunque.
E dunque non siamo che anfibi:
un po' pesci un po' serpi,
che crescono bene in acque malsane e stagnanti.
E lì ci pasciamo, restiamo distinti
dai nostri colleghi mortali,
e ci contempliamo nell'acqua di stagni verdastri.
E sopra di noi son astri le stelle che infine vediamo?
Non son solo sogni o chimere?
Non son semiserie pedanti frattaglie
di stanche battaglie che stiamo per perdere ancora?
Di che discutiamo con tanta veemenza,
di che ci struggiamo,
di cosa vogliamo capire l'arcano?
Per ora se è questo che siamo, allora siam poco,
ancora non siamo quell'essere vero,
ancora non siamo fulgenti, per niente!
Rifulge la luce che sta sotto il moggio?
L'appoggio ci manca, la nave sbarella
e noi siamo al vento ma non come vela,
o come bandiera, o come aquilone
ma come fogliame che sparso si sperde.
Né resta la verde speranza che un giorno ci prese,
che fece di noi un viandante,
le tante occasioni che avemmo e che abbiamo,
le tante visioni,
le porte che apriamo e che aprimmo un po' a caso
e da allora rimangono aperte,
le tante scoperte e intraprese,
le tante sorprese.
Adesso ci han dato la sporta per portarle tutte,
la sporta ma non la risposta,
che questa ancora ci manca.
Arranca la mente si perde con questi pensieri
che pesano ormai un po' troppo,
vorremmo lanciarli di sotto, che son diventati zavorra
e infatti un po' lo facciamo,
e quanti pensieri lanciamo!
Ma più ne lanciamo
e più ci accorgiamo di averne di scorta,
la sporta rimane pesante, che fare?
Vorremmo buttare di sotto anche quella
ma poi che rimane di tutto il sentire che abbiamo?
4/6/2012
sabato 8 giugno 2013
Il viaggio
quando la casa brucia, e sono solo?
Cosa mi attende dopo, al mio ritorno
dalla sfuggente landa spirituale?
Ho troppa sete delle cose belle
non so come spiccare ancora il volo,
ho sete della grazia di ogni giorno,
fame del pane sopra l'essenziale.
Ed è una notte tragica, di quelle
in cui dov'è, mi chiedo, questo molo
dove ho attraccato, e più mi guardo attorno
più penso che il mio viaggio è surreale.
La notte è fonda e sento sulla pelle
la nostalgia del sole e dello stuolo
di esseri puri, e resto disadorno
in questa terra fredda e inospitale.
giovedì 6 giugno 2013
Follia
mercoledì 5 giugno 2013
Sabbia
restano appiccicosi i miei pensieri.
Son sensazioni tiepide ed informi
che destano la sabbia della vita
con i granelli vaghi e menzogneri
che inceppano le altrimenti enormi
possibilità della partita.
Pensare come pensa l'io di ieri
che pensa e ci ripensa e intanto dormi.
Prima di incominciare è già finita
con loro che son giocatori veri
e noi soltanto copie e non conformi.
martedì 4 giugno 2013
Gelo
per me, nella radura dell'amore
e credo, ma il coraggio non ritrovo.
Vorrei che mi donassero calore
le mille nuove vie, ma non le scovo,
diviso tra il procedere e il sentore
delle mie cose perse, che non trovo,
e adesso tutto è fermo nel tremore.
E sto davanti a quel mare grigiastro
tra cosa non so fare e cosa dire.
La vita sembra un clamoroso incastro
tra segni che non fanno progredire
e l'ombra raggelante del disastro
che ho visto dentro e mi fa inorridire.
lunedì 3 giugno 2013
Nebbie
divisi dalle gabbie del dovere
eccoci nella giostra incustodita
delle nostre certezze, tutte intere.
Ci resta una saggezza un po' sbiadita
da anni ed anni di mesto potere
della mentalità imborghesita
di chi "prima il dovere, e poi il piacere".
Occhi appannati, distrazioni ovunque,
testa completamente nel pallone,
i pochi saggi non creduti, e dunque
affiliazioni a questo o quel padrone,
voler riuscire, farcela comunque,
qualunque sia l'essenza che lo impone.
domenica 2 giugno 2013
Difficile
difficile e imperniata sulla lotta
la nostra libertà è una partita
giocata con tensione ininterrotta.
Nasciamo tutti aprendo una ferita
che ci fa male, l'anima si è rotta
e tristemente sogna, si è smarrita
non riconosce più la propria rotta.
Difficili saranno quelle strade
che imbocchi tentennando, andando appresso
a quell'istinto antico, quel barlume
ma procedendo, quello che ti accade
è che trovi la forza, quel riflesso
che vive dentro te: è il sacro lume